Covid, aumentano i casi a scuola. Floridia: "Situazione sotto controllo". Ma i presidi lanciano l'allarme: 70% di classi a papà alle elementari - Horizon School News

2021-12-05 12:42:45 By : Mr. Jack Hou

«Secondo gli ultimi dati disponibili, quelli del 20 novembre, in papà sono il 2,6% delle classi prime e l'1,4% delle seconde». Lo ha detto a SkyTg24 il sottosegretario all'Istruzione, Barbara Floridia.

“Le classi di primo ciclo sono più in papà perché non hanno una copertura vaccinale completa - ha proseguito -. Le classi più coperte dal punto di vista vaccinale, invece, sono meno in papà. C'è un aumento ma è sotto controllo ".

E ancora: “La scuola in presenza è una priorità. È una direzione auspicabile e percorribile”.

"Non voglio che la scuola venga demonizzata - ha sottolineato -. Quando un ragazzo viene contagiato in un'aula, pochissime volte il virus passa in classe".

Ma la situazione non sembra essere rassicurante per tutti: sulla questione delle classi in quarantena arriva un dato molto significativo dell'associazione nazionale presidi: il 60-70% del totale delle classi in papà sono alle elementari. Lo comunica Mario Rusconi che guida l'Anp a Roma.

"L'invito che facciamo - racconta Rusconi all'ANSA - è di vaccinare i bambini dai 12 anni e, dopo il previsto ok Aifa per le dosi ai più piccoli, anche i bambini dai 5 agli 11 anni: con la vaccinazione di un buon numero di studenti delle scuole le classi in papà in questa fascia di età sono poche”.

In merito al vaccino 5-11 anni, in queste ore è atteso il via libera dell'Aifa. A quel punto il segmento potrebbe essere vaccinato, probabilmente a partire dal 23 dicembre.

Per quanto riguarda la gestione dei casi positivi a scuola, suscita ancora polemiche il doppio cambio di protocollo della quarantena avvenuto tra la sera del 29 novembre e quella del 30.

Dopo un primo passo indietro, che prevedeva il papà in caso di un solo alunno positivo, è poi arrivata la nuova nota che chiariva come le indicazioni precedenti dovessero essere rispettate, con Palazzo Chigi che sconfessa sia il ministero della Salute che quello dell'Istruzione.

I dirigenti scolastici sono piuttosto delusi: “La circolare del 29 novembre è stata trasmessa ieri sera dall'Urss Lazio a tutte le scuole. Il nuovo non è ancora arrivato ufficialmente. Mi sembra di essere nel teatro dell'assurdo. Siamo sconcertati da questo metodo di gestione in cui non c'è rispetto per le scuole e le famiglie con cui dobbiamo interfacciarci». spiega Cristina Costarelli, presidente dei presidi per il Lazio. «Si rende conto che chi ieri si è trovato a gestire situazioni di positività in aula attivando la circolare del 29 novembre, oggi non si sa più cosa fare e si comunica ai genitori?", chiede.

"Dato che il ritorno alle vecchie modalità di gestione della quarantena dal nostro punto di vista è stata la cosa più giusta e ragionevole, visto che il T0 e il T5 non sono sostenibili dalle Asl e sono tamponi che si effettuano con almeno 4 -5 giorni di ritardo, vorrei fare due considerazioni: Com'è possibile che Rezza e Greco non si siano confrontati con Figliuolo? Inoltre - continua - qual è la logica: Si dice che dobbiamo tornare indietro e poi improvvisamente le carte sul tavolo si scambiano e si trovano i fondi per effettuare le prove? Dov'è la verità? Perché il commissario Figliuolo non è sceso in campo fino ad ora?"

“Tra l'altro - osserva il sindacalista - l'esperienza insegna che il 'da oggi a domani si può fare' è un'ipotesi improbabile. Non è che la struttura commissariale abbia la bacchetta magica. Quindi, intanto che Figliuolo si organizza, cosa dobbiamo fare? Non sarebbe stato più logico lasciare nel frattempo in vigore la nota ministeriale del 29 novembre? Noi presidi dietro a tutto questo leggiamo questioni politiche, tra ministeri, tra ministeri e governo. Stanno ripiegando sulle scuole e questo - conclude Costarelli - non è giusto”.

Sotto accusa, come già scritto, il sistema Asl. Lo sa bene Antonello Giannelli, presidente nazionale dell'Anp: "Le scuole hanno resistito all'impatto del Covid, ma non è stato così per l'Asl", ha detto il dirigente scolastico a SkyTg24. “Nell'Asl - ha proseguito - ci sono carenze organizzative e non ci sono risorse sufficienti. Poi alle 17 il personale chiude le scuole e lavora fino a sera”.

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