Valeo, così sarà l’auto del futuro - Quattroruote.it

2022-07-23 14:06:07 By : Mr. LEO LIU

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Era il 1964 quando, a Torino, la Société Anonyme Francaise du Ferodo (fondata nel 1923 a Sain-Ouen, un sobborgo di Parigi), iniziava a produrre guarnizioni-frizione per il primo equipaggiamento della Fiat: un anno più tardi, a Mondovì (Cn) veniva realizzato il primo stabilimento italiano dell’azienda, sotto la guida dell'ingegner Carlo Donatelli. Fu proprio lui a coniare la denominazione Valeo (dal latino "io valgo"), poi utilizzata, dal 1980, per identificare tutto il gruppo. Oggi Valeo Group è una multinazionale presente in oltre 30 Paesi, che di recente ha acquisito la Siemens eAutomotive, diventando leader anche nell’elettrificazione ad alta tensione. 

Valeo e l’Italia. Nel nostro Paese la società dispone di quattro impianti produttivi principali, localizzati in altrettante regioni, due centri di Ricerca e sviluppo e una piattaforma di distribuzione per l’aftermarket. Siamo stati a Santena (centro fondato nel 1974 e ora sito multiattività, che include Valeo Holding Group, principale struttura di servizi condivisi, Valeo Service Italia, leader nell'aftermarket e Comfort and driving systems, dipartimento specializzato, fra l'altro, in display e HMI), dove ad accoglierci c’era Maurizio Martinelli, in azienda dal 2000, poi (dal 2012) vicepresidente del Lighting systems product del gruppo e oggi anche presidente del settore Visibility systems business. Martinelli ci ha fatto da guida in un viaggio nel domani dell’auto: un futuro non poi così remoto, nel quale la Valeo sta iniziando a ritagliarsi un ruolo significativo con tutte le sue divisioni (Sistemi di assistenza alla guida, Powertrain, Thermal e Visibility). 

L'ammiraglia. È una delle ultime arrivate sul mercato delle elettriche e fa parte di quelle vetture premium antesignane di un nuovo modo d'intendere l'auto: si tratta della Mercedes EQS, che porta al debutto la nuova piattaforma modulare EVA (nata espressamente per le full Ev). Oltre a far segnare un nuovo record per i modelli di produzione, con un Cx di appena 0,20 (qui le nostre impressioni di guida), ha tenuto a battesimo nel suo abitacolo l'Mbux Hyperscreen, sistema che, dietro a un unico pannello in vetro curvo largo 141 cm, racchiude tre diversi display. Il primo, da 12,3", gestisce la strumentazione; un secondo, da ben 17,7" e di tipo Oled, è utilizzato per il navigatore e i comandi secondari, mentre il terzo, da 12,3" e ancora Oled, serve per l’infotainment del passeggero. In attesa della variante AMG, la gamma è composta da due versioni: la EQS 450+ da 333 CV e 568 Nm, con singolo motore posteriore e batteria da 90 kWh, e la EQS 580 4Matic da 524 CV e 855 Nm, a doppio motore e con batteria da 107,8 kWh. Come si vede dall'immagine in alto, la top di gamma a emissioni zero della Casa tedesca è alimentata da un sistema Valeo, composto da due unità elettriche, una sull'asse anteriore, che fornisce una potenza di 170 kW, e una sull'asse posteriore da 300 kW, cui si affianca l'inverter.

Verso un nuovo livello di guida assistita. Accanto alla collaborazione con il gruppo BMW (Valeo fornirà la centralina di gestione degli Adas per la nuova generazione di piattaforme modulari denominate Neue Klasse), l’azienda ha già siglato un accordo con Stellantis, che dal 2024 avrà a disposizione il Lidar di terza generazione. Nel breve test drive effettuato a bordo di un prototipo abbiamo potuto constatare le ipotenzialità del nuovo sistema che, Codice della strada permettendo, consentirà ai veicoli che ne saranno equipaggiati di essere certificati per la guida assistita di livello 3. Notevole è soprattutto la risoluzione, di quasi 50 volte superiore a quella del dispositivo della serie precedente, in grado di identificare oggetti a più di 150 metri di distanza, ricreando un'immagine in 3D dell'ambiente circostante. Per dare un'idea del dettaglio (ricordiamo che non si sta parlando di una telecamera, ma di una tecnica di telerilevamento laser), basti pensare che il sistema ricostruisce molto bene non solo i contorni della strada, degli alberi, della segnaletica e delle persone, ma anche le scritte presenti sui rimorchi dei Tir. Dotato di un software basato su algoritmi d'intelligenza artificiale, che permette di modificare la traiettoria del veicolo anticipando le zone libere da ostacoli sulla strada da percorrere, il nuovo Lidar può anche autodiagnosticarsi e attivare il sistema di pulizia quando il suo campo visivo è ostruito, dando una garanzia di funzionamento in qualsiasi condizione di utilizzo e meteorologica, in un arco di temperature da -40 a +85°C.

Una realtà virtuale... nell'abitacolo. Non si tratta di semplici giochi di luce, anche se una componente ludica è presente, ma di una vera e propria interfaccia virtuale, che consentirà di trasformare l'abitacolo in una sorta di pannello interattivo. Tramite una barra di comandi proiettata sulla plancia, di fronte al passeggero, si possono attivare e personalizzare le proiezioni (come si vede nel video qui sopra). Il cielo dell'auto si trasforma così in una sorta di schermo, che cambia colori e immagini in base al genere di musica scelto, ma anche alle app che di volta in volta si selezionano dal menu. Curiosa, fra le altre, quella riservata ai bimbi: premuta l'icona, a una musica rilassante si accompagnano pecorelle che saltano ostacoli, per cullare il sonno dei più piccini. Molto interessante e anche pratica, infine, la funzione navigatore, che trasferisce, sia sulla plancia sia sul padiglione, le immagini del percorso, della strada e aggiunge dettagli come la velocità di crociera e la durata del viaggio. Si parla di un sistema che, molto probabilmente, accompagnerà i viaggi di auto equipaggiate con i nuovi livelli di guida autonoma e che non vedremo prima del 2026. Ma che danno già un'idea abbastanza concreta di come sarà la vita a bordo delle auto di prossima generazione.

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